lunedì 27 aprile 2009

Corso Pratico Opzioni: si guadagna e si sta in gioco

Oggi non abbiamo eseguito nessuna operazione, ma il nostro piccolo guadagno è cresciuto: al lordo delle commissioni ci troviamo a quota 100 €; non sono ancora molti, ma rappresentano pur sempre il 5% dei nostri 2.000 Euro, e abbiamo cominciato soltanto da pochi giorni.
Ma - come ho avuto modo di sottolineare stamattina in risposta a un commento - il punto della situazione non è in questa rendita, comunque gradita, fatta senza mai correre rischi e a fronte di pochi minuti di lavoro. Il fatto importante è che noi stiamo acquistando "opportunità", e invece di pagare - magari a peso d'oro - veniamo addirittura pagati per farlo!
Le cose belle delle Opzioni sono tante, ma qui ci soffermiamo sul fatto che ogni momento è buono (e naturalmente imprevedibile) per un'esplosione di volatilità, per ritrovarci, cioé, con un mercato che sale e/o scende in maniera brusca e decisa. Che vada su o che vada già, a quel punto, poco ci interessa: in entrambe le direzioni potremmo guadagnare delle somme favolose...
Ecco perché più tempo si riesce a trascorrere con le Opzioni in mano e più si sta esposti a quelli che qualcuno impropriamente definisce "colpi di fortuna". La fortuna c'entra davvero poco: proprio di recente abbiamo assistito a rovinose cadute e a sorprendenti impennate degli indici di Borsa, e abbiamo dovuto prendere atto che non c'è nessuno che ci avvisi preventivamente sul "quando" accadranno. Fatto è, però, che queste cose accadono, e se si è sempre pronti a coglierle non bisognerà poi parlare di "fortuna" quando la situazione si ripresenterà.
Insomma, è chiaro il concetto? Avere delle Opzioni in portafoglio (sia Call che Put) sarebbe conveniente anche pagandole e - in qualche caso - strapagandole; figuriamoci cosa vuol dire averle in mano "senza" pagarle o addirittura "guadagnandoci sopra"!
Ed è quello che stiamo facendo. Per questo insisto sul concetto: questo guadagno è comunque bello e importante, ma è poca, pochissima cosa rispetto alla possibilità che abbiamo (e continueremo ad avere) di ritrovarci con un capitale magari decuplicato dalla sera alla mattina...

Stiamo pagando il tempo che passa... e le opportunità che durano!


Cari Amici, dando uno sguardo al bilancio attuale del mese borsistico di maggio, il nostro sistema evidenzia un utile (ancora) modesto, e quindi non mi sorprende più di tanto che qualche lettore abbia lamentato una certa staticità della speculazione in corso.

Ho notato, in particolare, l'intervento di un utente che si chiede che senso abbia acquistare Call e Put, dal momento che se guadagnano le une perdono le altre.

Ho visto altresì che Antonio ha già spiegato il concetto fondamentale: quello che conta è la somma delle Opzioni, e se questa somma è virtuosa il guadagno si materializza, eccome.

Faccio un esempio, alquanto ipotetico, ma tale da rendere bene l'idea. Ammettiamo che io acquisti sia una Call che una Put, e che ciasuna delle due mi costi esattamente 100 punti. Poi immaginiamo che una delle due guadagni il 50% e l'altra perda il 50%. In quel momento una delle due quoterà 150, e l'altra 50; in tutto fa sempre 200: dunque la mia situazione complessiva è apparentemente identica.

In realtà non è così: se la situazione 50% guadagnato/50% perso si dovesse ripetere, sull'opzione che vale 150 andrei a guadagnare 75 punti; su quella che perde andrei a perdere solo 25 punti, per cui il mio totale di punti in portafoglio sarebbe 225 da una parte e 25 dall'altra: totale 50 punti netti guadagnati.

Più si va avanti con questo trend e più il guadagno - in una situazione di ipotetica parità percentuale - diventa grosso, più la perdita diventa sottile... fino ad arrivare alla situazione estrema: un'Opzione che tende ad azzerarsi (ma che si azzererà davvero solo alla scadenza) e un'altra che invece incrementa il proprio valore senza limiti particolari.
Già sotto questo profilo appare chiaro che non si tratta di movimenti "inutili" o di scarse prospettive. Se mai la questione andrebbe impostata in altri termini: siccome le Opzioni hanno una data di scadenza, il tempo che passa va a loro discapito. Quindi si potrebbe verificare con una certa facilità il caso di una altalena sterile, che dopo un po' diventa devastante per via del tempo che trascorre...
Torniamo al nostro prospetto: in un mese borsistico piuttosto breve (si chiude venerdì 15 maggio) noi ci ritroviamo, dopo una settimana (scarsa) di operatività con un certo portafoglio di Opzioni e un saldo (sia pure lievemente) attivo anche con le commissioni già pagate.
Pensate che comunque sia stato un lavoro inutile?
No di certo, ragazzi. Aggiungerei anzi il seguente elemento di riflessione: se fosse facile mantenere nel tempo un'altalena i cui movimenti pagano da soli il tempo che trascorre, si potrebbe avere la certezza che un giorno o l'altro si diventi certamente ricchi.
Già, cari Amici, l'importante è capire che acquistare Opzioni significa spalancare le porte ad incredibili "possibilità" di guadagno. Il fatto che poi spesso il guadagno non si concretizzi non vuol dire che si sia "perso tempo". Ricordate: un'Opzione aperta è un "biglietto della lotteria", e quindi potersi permettere di avere "gratis" una serie di questi biglietti equivale a un ripetersi di occasioni favorevoli.
Quella di oggi potrebbe essere anche la giornata giusta per cominciare a trarre i primi frutti importanti; ma nello stesso tempo aspettiamo con ansia (e perfino guadagnandoci sopra) le occasioni in cui un brusco movimento di mercato farà impennare i profitti e vi dimostrerà, nella pratica, di che cosa sono capaci le Opzioni...

giovedì 23 aprile 2009

Si sente il clima di week end festivo?

Giornata meno interessante sotto il profilo della volatilità, ma il nostro bilancio rimane moderatamente attivo in attesa di una movimentazione più intensa dell'indice S&PMib.
Qualora la giornata di domani dovesse essere improntata al rilassamento pre-festivo, noi ne approfitteremmo per acquistare altre Opzioni: alla prima impennata di volatilità vi farò vedere cosa si può ottenere con le Opzioni...

Siamo ben attrezzati... anche al ribasso

Il brutto collasso di Wall Street negli ultimi minuti di contrattazione non lasciano presagire nulla di buono per l'avvion di seduta di domani. Fortuna che in chiusura siamo riusciti ad acquistare (al minimo di giornata, come spesso ci accade) una Put 15.000 che domani, insieme all'altra che avevamo già in portafoglio, potrebbe valere oro.
La situazione attuale evidenzia ancora un profitto di circa 100 Euro, ma domani ritengo piuttosto probabile un incremento di volatilità che potrebbe valorizzare molto il nostro investimento.
Dico sinceramente che alla chiusura del nostro mercato telematico mi rammaricavo quasi di non essermi trovato al rialzo; adesso la penso diversamente.
Ecco il bello delle Opzioni: anche quando ti fai un'idea sbagliata puoi guadagnare a piene mani...

martedì 21 aprile 2009

Opzioni: si parte con il segno +

Il primo giorno (21 aprile) del nostro mese lavorativo si è chiuso con un guadagno di oltre 100 Euro (già pagate le commissioni), come si può ricavare dallo specchietto riepilogativo pubblicato a parte.
Se si tiene conto del fatto che il primo giorno di operatività è quasi sempre il più difficile, c’è da essere soddisfatti ed ottimisti, anche perché la volatilità potrebbe aumentare, favorendo notevolmente il nostro progetto di investimento.
In nottata provvederò ad inviare agli iscritti i segnali per la giornata di mercoledì.
Avanti ragazzi: voglio farvi divertire e guadagnare tanto…

venerdì 17 aprile 2009

Perché con le Opzioni ci si può arricchire davvero?


Io non credo che arricchirsi sia facile; ma ritengo sia molto più facile di quanto si pensi, anche in tempi di crisi.
Io non credo che vivere di rendita sia difficile; ma ritengo che sia difficile procurarsi una “buona” rendita.
Faccio questa premessa per scongiurare – da una parte – il rischio di essere confuso con un “facilone” (o, peggio ancora, con un ciarlatano) e – dall’altra – il rassegnato fatalismo di cui è spesso permeata la nostra cultura.
Il fatto è questo: arricchirsi con le Opzioni si può. Tant’è vero che qualcuno (più di uno, ma pur sempre una risicata minoranza) c’è riuscito e continua a riuscirci! E del resto io stesso ho dato più volte prova che si possono ottenere profitti esorbitanti (il mio personale record è il 6.300% in un mese, ossia 63 volte il capitale in poco più di 20 giorni di operatività).
Al tempo stesso io desidero sempre trattare con i miei interlocutori all’insegna della massima serietà e trasparenza, e quindi ritengo doveroso precisare che capita anche di perdere percentuali elevate del capitale investito; ed è questa un’eventualità che occorre considerare come premessa indispensabile della vera operatività vincente con le Opzioni.
Il segreto è questo: occorre abituarsi a ragionare non in termini di “frequenza” ma di “convenienza” e di “redditività nel tempo”. E il bello è proprio questo: acquistando Opzioni può capitare con una certa “frequenza” (che comunque i buoni operatori tendono a minimizzare) di perdere anche il 30%, il 50% o addirittura il 100% del capitale investito; ma capitano anche (con una frequenza certamente minore, ma non trascurabile) mesi in cui si guadagna, appunto, il 6.300% o anche di più, anche molto di più.
Insomma l’esatto contrario di chi le Opzioni le vende: i guadagni sono molto frequenti, soprattutto se si è disposti a rischiare, come si dice dalle mie parti, “l’osso del collo” (e di solito si finisce col romperselo!); il problema è che quelle poche volte in cui va male il 6.300% e oltre va iscritto sul libro delle perdite… e di solito sono dolori!
Se volete guadagnare “veramente” con le Opzioni e imparare a trasformare questa attività in una ricca rendita vitalizia, è dunque necessario che entriate subito nell’ordine di idee dell’entità complessiva dei guadagni e non della loro frequenza.
Tanto per restare nell’esempio, immaginiamo una scena realmente accaduta (anche se per comodità immagino un unico venditore anziché tanti venditori): da una parte c’è Tizio (io in questo caso) che compra un’Opzione pagandola 100; dall’altra c’è Caio che quella Opzione la vende, sempre a 100.
In quel momento Tizio sborsa e Caio incassa.
Siccome l’Opzione in questione ha una probabilità piuttosto scarsa di raggiungere il prezzo entro il mese considerato, potrebbe (e non è detto che sia così, come vedremo più avanti) accadere con una certa frequenza che Tizio perda i 100 punti e Caio li incassi.
A quel punto Tizio potrebbe sentirsi un po’ depresso (ma solo se non capisce il vero meccanismo delle Opzioni, o se non sa gestire bene il proprio capitale complessivo…), e Caio invece sempre più euforico e sempre più convinto che il suo sia un metodo “geniale” e che – aggiungo io – tutti i vari “Tizio” sono dei fessacchiotti che gli procurano 100 punti “regalati”.
Immaginiamo che questa storia vada poi avanti per vari mesi, e quindi Caio è sempre più orgoglioso e “petto in fuori”, chiamando a sostegno delle proprie teorie (ovviamente sballatissime) la “dimostrazione” derivante dalla “statistica” (ma chi parla così lo sa che cosa è la statistica?): sono già 10 mesi che va avanti così ed ha sempre guadagnato; 100% di successi; fantastico! Visto che il metodo funziona così alla grande, vale la pena di “caricare” nuovi capitali, magari anche presi a prestito (per vendere le Opzioni, infatti, bisogna impegnare cifre piuttosto importanti a copertura dei margini di garanzia richiesti dalla Banca).
Peccato che poi, all’ undicesimo mese quel fessacchiotto di Tizio tiri su la rete e ci ritrovi dentro… 6.300 punti (nel caso mio) o anche molti di più (nel caso di altri Caio).
Come si vede da questo esempio Caio ha battuto Tizio 10 a 1 per quanto riguarda la “frequenza” dei guadagni, ma ci ha rimesso 5.300 punti, ossia un patrimonio, per quanto attiene alla voce profitti/perdite!
Quindi la prima decisione da prendere subito è se si desidera essere il Caio che guadagna spesso e poi finisce sulla strada a chiedere l’elemosina, oppure il Tizio che se ne infischia della sua piccola perdita sapendo che prima o poi diventerà ricco…


Rischiare pochissimo per guadagnare tantissimo

Premesso che con le giuste tecniche anche la “frequenza” delle perdite può essere ridotta ai minimi, e che comunque le percentuali di rischio reale possono essere sensibilmente abbassate, resta il fatto che con le giuste strategie si riesce a cogliere “il meglio del meglio” di tutto ciò che le Opzioni possono offrire in termini di sproporzione fra rischio e rendimento.
Avremo modo di approfondire questo concetto, ma per il momento basta semplicemente trarre le più elementari conseguenze di quanto si è appena detto: per arricchirsi con le Opzioni è opportuno “rischiare pochissimo per guadagnare tantissimo”. In che senso? Lo dico subito: io metto a rischio solo una minima parte delle mie disponibilità (io consiglio non più del 10%: non c’è motivo di rischiare di più!), e a quel punto se anche dovessi perdere il 100% della somma messa a rischio (cosa che, volendo, potrebbe essere anche evitataa monte), comunque avrei subito un danno di sopportabile entità rispetto al capitale complessivo.
Voglio qui rimarcare il fatto che la perdita massima (teorica) è del 100%, mentre il guadagno massimo è “illimitato”. Una buona strategia con le Opzioni, anche nella versione più “aggressiva” (e quindi più pericolosa, ma anche potenzialmente più redditizia) non dovrebbe perdere il 100% più di una volta all’anno; in compenso dovrebbe realizzare guadagni superiori (o anche notevolmente superiori) al 500% almeno 3 volte all’anno.
Va da sé che - anche escludendo l’ipotesi di picchi stratosferici di guadagno – si tratta di ritmi che alla fine dell’anno portano risultati davvero strepitosi, eppure assolutamente realistici.


Investimento personalizzato

Il bello delle Opzioni è che rappresentano probabilmente la forma di investimento in assoluto più malleabile, con un livello di personalizzazione davvero impressionante.
Chi investe in Opzioni può decidere di rischiare di più o di meno, di preferire risultati eclatanti o rendimenti costanti, di modulare con esattezza il rischio massimo e le aspettative di rendimento.
L’unica cosa di cui bisogna sempre tenere conto è che in un libero mercato nessuno ti regala nulla (a parte gli operatori scadenti… e per fortuna ce ne sono tanti!), e che ogni prezzo deriva da una valutazione piuttosto accurata delle diverse probabilità.
Chi compra Opzioni, infatti, compra probabilità. Ma non è la stessa cosa che comprare un biglietto della lotteria: anche lì si può ottenere un guadagno stratosferico a fronte di un investimento minimo, ma l’esito dell’operazione (a parte l’estrema improbabilità della vincita) è interamente affidato al caso; invece nel mercato dei Derivati – e delle Opzioni in particolare – alla lunga guadagna (e guadagna molto!) chi è più abile, non certo chi è più fortunato.
Ecco perché l’obiettivo non deve essere quello di avere un unico ricco esito (intendiamoci: se si verifica lo prendiamo pure) ma l’apprendimento di un metodo che consenta davvero di vivere – bene! – di rendita, nel tempo, puntando sulla propria intelligenza e capacità.
In questo senso posso darvi un’ottima notizia: l’incidenza delle “schiappe” in questo settore, anche se molto minore rispetto a quella – esagerata! – che si riscontra nell’ambito dei Futures, è comunque molto elevata, anche “nelle migliori famiglie” di operatori apparentemente esperti: quindi c’è ampio spazio per guadagnare, e sarebbe un vero peccato non approfittarne…


Corso Teorico GRATIS per tutti

Penso che un’attività commerciale non debba essere incompatibile – anzi! – con il piacere di offrire delle cose utili anche a chi non compra. E io credo che in questo momento di grande crisi (non solo economica a mio avviso) uno dei beni più preziosi possa essere un’informazione corretta. Ecco perché ho deciso di offrire questa possibilità a chiunque sia interessato all'argomento, anche se non è disposto a spendere.

Perché ognuno è libero di rovinarsi come meglio desidera, ma è sempre preferibile che ne sia il più possibile consapevole. E certamente non lo erano del tutto i milioni di risparmiatori autentici (o di traders "sfigati") che si sono accollati perdite rovinose sul mercato azionario che avrebbero certamente evitato (o addirittura ribaltato in enormi guadagni al ribasso) speculando saggiamente - e con un rischio decisamente inferiore - sulle Opzioni.
Ma come? Se ho appena detto che con le Opzioni si può perdere anche il 100%!
Già: ma il 100% di cosa? Di quei pochi “spiccioli” (almeno relativamente parlando) che servono per attivare un investimento in Opzioni.
Insomma, dal momento che è infinitamente più facile guadagnare il 100% con le Opzioni che non il 10% con le Azioni, ciò vuol dire che per puntare agli stessi obiettivi economici è sufficiente investire una minima parte di quello che si sarebbe dovuto impegnare sul mercato azionario; non solo: mentre con le Opzioni sai già cosa perdi anche nella peggiore delle ipotesi (ossia, a parità di obiettivi, molto meno del 10% dell’equivalente investimento in Azioni), nell’altro caso non sai quanto perdi (sai solo che non puoi certo illuderti di moltiplicare il capitale da un giorno all'altro). O meglio: se è vero che è raro – ma non impossibile – perdere il 100% del valore di un titolo azionario, sappiamo altresì che è capitato più volte, soprattutto di recente, di perdere magari il 30%, il 50%, l’80%... ma non di una parte, bensì del tutto! Se io perdo il 100% di un 10%, in realtà perdo il 10% del tutto. Ma se io metto in ballo tutto il capitale, quando perdo il 30% perdo 3 volte di più rispetto all'altra situazione. Non so se vi è chiaro il rapporto di proporzione!
Ecco perché ritengo sia giusto informare quanti più investitori possibile di questi incontrovertibili dati di fatto: stento a credere che una persona ragionevole possa accettare di rischiare 10 volte di più per guadagnare 10 volte di meno; e che per giunta questa stessa persona dichiari di preferire le Azioni perché i Derivati gli "fanno paura"! Se tanta gente crede a queste fandonie è perché qualcuno le racconta...

Fatto è che i Derivati (e le Opzioni in particolare), se utilizzati con competenza e responsabilità, sono molto meno “pericolosi” (e potenzialmente assai più redditizi) della gran parte delle possibili operazioni mobiliari, e certamente della speculazione sulle Azioni.
Per portare avanti questo discorso offrirò gratuitamente a tutti coloro che ne faranno richiesta (semplicemente iscrivendosi a questo sito) un vero e proprio Corso Teorico, articolato in una serie completa di dispense settimanali su PDF.
La prima lezione (che verrà inviata entro 3 giorni dalla richiesta all’indirizzo di posta elettronico indicato) riguarderà il seguente argomento: “Cosa determina il valore delle Opzioni?”.


Corso Pratico… di ricchezza!

A differenza dal Corso Teorico, che ha una valenza esclusivamente didattica, e che quindi offro volentieri in forma gratuita, il Corso Pratico può essere a ragione definito con il mio vecchio slogan “l’autostrada per la ricchezza”.
E un Corso Pratico di Ricchezza, come è facile capire, non può essere offerto gratuitamente… a patto ovviamente che mantenga i suoi obiettivi. E così anche le modalità di adesione sono “tarate” in base ai risultati, come meglio vedremo fra poco.
Il sistema attuale (che partirà lunedì 20 aprile e andrà avanti fino a venerdì 15 maggio) esemplifica un investimento di 2.000 Euro in cui però la perdita massima è limitata a 1.000 Euro. Anche l’obiettivo minimo di profitto sarà pari a 1.000 Euro.
Quindi, all’apparenza, si tratterebbe di un sistema con probabilità “simmetriche”: tanto rischi di perdere, tanto hai fissato come obiettivo di guadagno.
E invece no, decisamente no! Infatti in caso di perdita, il disavanzo sarebbe di 1.000 Euro nel peggiore dei casi possibili; in caso di guadagno, invece, il profitto potrebbe essere anche molto superiore ai 1.000 Euro previsti come obiettivo minimo. Anche un guadagno di 10.000 Euro e oltre non stupirebbe nessuno. E nel migliore dei casi possibili si potrebbe fare anche molto di più!Di conseguenza la presunta simmetria diventa in realtà un enorme vantaggio per il compratore accorto di Opzioni.
Il Corso Pratico si articola dunque su un pacchetto di Segnali Operativi Quotidiani che indicano gli ordini di cui si consiglia l’inserimento prima dell’apertura della seduta. Tali segnali vengono inviati tramite e-mail nel corso della notte, in modo da consentirne l’inserimento anche a chi durante la giornata è preso da altri impegni lavorativi. Poi ogni sera, sempre tramite e-mail viene comunicata la situazione completa con il resoconto profitti/perdite ed il portafoglio aggiornato delle Opzioni.
La situazione verrà gestita in modo tale che non si possa in alcun caso determinare una perdita superiore ai 1.000 Euro, e che magari possa fruttare sperabilmente varie migliaia di Euro. Anche perché…
Un corso di ricchezza deve costare un po’: regalarlo non avrebbe senso. D’altro canto è giusto che l’utente abbia modo di valutare bene il funzionamento dell’iniziativa, e l’organizzatore d’altro canto avrà pure il diritto di fare una “cernita” fra tutti. Come fare?
La soluzione è questa: il costo mensile dell’abbonamento è di 300 € (250 € + Iva), ma all’atto dell’iscrizione si pagano solo 60 €; gli altri 240 € si pagano a fine mese… e solo se l’obiettivo minimo (1.000 Euro di profitto) è stato raggiunto o –meglio ancora - superato; in caso contrario non solo non è dovuta alcuna differenza, ma l’iscrizione viene rinnovata automaticamente con gli stessi 60 Euro iniziali, così come del resto avviene adesso con coloro che si erano iscritti al precedente corso settimanale.
Insomma, coerentemente con la logica delle Opzioni, gli utenti si assumono un rischio irrisorio e limitato a fronte di un beneficio che potrebbe (ma tutti, utenti compresi, speriamo di no!) andare avanti senza limite.
Sono io, invece, ad assumermi tutti i rischi: se il mio sistema guadagna “soltanto” 990 € su 2000 € io non avrei diritto al saldo dei 240 €, e dovrei anche rinnovare gratis l’iscrizione al mese successivo.
Evidentemente credo nei miei sistemi per la Borsa, e credo anche di poter offrire un servizio a cui vi sarà difficile rinunciare in futuro.

Dico questo perché certamente molti di voi saranno in grado, nel giro di pochi mesi, di fare un lavoro molto valido con le Opzioni; ma al tempo stesso sono consapevole che difficilmente potranno acquisire in così poco tempo la sensibilità ottimale per trarre il meglio del meglio dalla loro operatività.

In pratica io punto ad avere clienti che in buona parte mi seguiranno anche sulla lunga distanza, ed è per questo che voglio favorire come meglio posso l'approccio migliore al fantastico mondo delle Opzioni...

Iscriviti subito: diventeremo amici!